Truth, Dare or Hell? - urban fantasy GdR

Posts written by Raùl Santiago

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    Raùl Santiago | 37 y.o. | Virtù | scheda livello


    Quando non sei il più alto di tutti qualche gomitata devi sempre metterla in conto, in fila per un hot dog come in una calca tropicale dentro a un buco di fogna. C'era abituato, ormai... erano le battutine a rimanergli indigeste. L'ultimo che l'aveva rinominato come "bel nanetto" aveva perso la facoltà di procreare in meno di tre secondi netti, ma farsi rispettare, si sa, ha un costo: si era fatto bandire da tutti i pub del dopolavoro ferroviario nella Brooklyn più becera e malfamata.
    Ci aveva guadagnato un nomignolo niente male, però: il Jackie Chan dei calci nelle palle era leggenda da quelle parti, anche una bella storia per abbordare.

    E ci hanno fatto anche un murales, fuori Park Slope

    Balla.
    Ma la tizia con cui aveva a che fare era talmente strafatta da bersi a diritto il nome falso e l'identità cucita intorno: si era spacciato per Bruce Wayne di Gotham City, proprietario di una villa fuori città con un maggiordomo dentro di nome Alfred.

    Sai, quando ripenso a quella notte intravedo il senso della vita

    Lo diceva scrutando l'orizzonte dal proprio bicchierino: il momento esatto in cui l'altra vomitò anche il pranzo di natale del '94. Fu l'odore a convincerlo a girarsi, molto lentamente, quasi avesse a che fare con un cadavere sventrato. Quando ne prese coscienza, lasciò un biglietto da cinque sul bancone prima di rifilare due pacche sulla spalla della malcapitata.

    Dai dai, tutta salute - le spifferò a un'orecchio, senza ricevere riscontro.

    Non avesse bevuto un fiasco di tequila a rate di bicchierini, probabilmente si sarebbe accorto di avere a che fare con una donna svenuta, over cinquanta e sicuramente con il quarantasei di piede. Avrebbe dovuto ringraziare il cielo per quel ko tecnico. Finire a letto con le signore anziane era il suo tallone da sbornia.

    Uh beh, come ti pare

    Sventolò una mano per salutare, prima di farsi attrarre da una domanda in quel quarto di giro, presa al volo come un mazzo di chiavi lanciate dal terzo piano. Prontezza, riflessi... ma anche fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione. Mimir non poteva immaginare di essersi fatto intercettare dal peggiore a cui porre un quesito tanto aperto quanto devastante.
    Mise su una smorfia di chi si sforza enormemente, fuori misura, tanto per pensare quanto per espellere una cena in un ristorante vegano.
    Ma cagare è una cosa semplice.
    Dannatamente semplice.

    Farsi una vecchia

    Soffocò un rutto tra un periodo e l'altro, cerando nel mentre qualcosa per sedersi.

    Ma anche masturbarsi in aereo

    Sembrava serio, il livello successivo della meditazione. Prese ad annuire scrutando il vuoto e tutti i suoi misteri: sapeva farsi sottile come granelli di polvere il confine tra una verità svelata e l'ennesima puttanata esistenziale. E la confidenza, neanche a dirlo, scorreva a fiumi.

    Credimi, alla gente non piace

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