God's will is your deepest desires

A.P.

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  1. La Monaca
     
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    ObST

    Fran Bouchard | 32 y.o. | Virtue | scheda livello
    Una sola persona in quel mondo infausto poteva dirsi consapevole di ciò che alimentava cuore e anima della donna in procinto di confessare i suoi più luridi e imperdonabili peccati. Aveva avuto un'infanzia difficile, Fran Bouchard, eppure mai una volta aveva fatto capo a quell'infanzia dei peccati e degli errori commessi lungo il cammino della perdizione.
    Aveva fame, una fame intransigente che la obbligava a nutrirsi di ciò che avrebbe voluto estirpare dalla Terra. Nutrirsi da quelle stesse labbra che il reverendo chiamava per nome, come memento di quel che avrebbe voluto dire e fare, senza poter portare a compimento quel desiderio inespresso.
    «Le mie labbra...»
    Se le morse, strumento di perdizione che fungeva al contempo da scappatoia dall'Inferno. Quello stesso Inferno dove avrebbe potuto fare ciò che in vita non faceva altro che sognare.
    Provava a non ricordare, tentava di rimuovere l'onta di un passato che l'aveva condotta a Los Angeles e che ancora e ancora sporcava le sue notti innocenti.
    «Siete tenuto a dirlo, reverendo. Ma ci credete davvero?»
    Aveva sufficiente confidenza da poterglisi rivolgere con così tanta irriverenza, eppure non erano quelle le parole a cui avrebbe voluto dar voce, non era sul collo che la mano destra avrebbe dovuto sostare, lasciando che parte di quell'incarnato solitamente celato a occhi altrui si esponesse un attimo di troppo.
    Si risvegliò come da un torpore, trattenendo il fiato mentre quello del reverendo riecheggiava in quello spazio stipato e probabilmente dimenticato da Dio.
    «Chiedo perdono.»
    Intrecciò nuovamente le dita di entrambe le mani e cadde sulle ginocchia con delicatezza, lasciando che il respiro si infrangesse contro la grata.
    Le dita della mancina afferravano e strattonavano il rosario consumato dalle sue preghiere, puntuali come un orologio si impossessarono di quelle labbra e della voce strozzata che si insinuò tra esse.
    «Venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà...»
    Le iridi di glaciale smeraldo sondarono i contorni della figura che avevano di fronte, resistendo alla tentazione di estirpare il divisorio che impediva loro di avere completo accesso alla bellezza dell'uomo che sostava imponente dall'altra parte.
    Le palpebre si abbassarono sugli occhi indiscreti, la presa della mano destra sul rosario si fece più insistente, quasi dolorosa, mentre la mancina si aggrappava con forza inaudita alla grata che marcava il netto contrasto fra lei e Abel.
    Reclinò il capo all'indietro una volta concluse le preghiere che, sapeva, non sarebbero bastate a redimerla. Un segno di resa il suo, dopo aver trascorso anni a chiedersi come fare per esorcizzare quel male dal proprio essere.
    «Per quanto tempo ancora credi di potermi giustificare?»
    Gli domandò abbandonando quelli che erano i loro ruoli.
    Non c'era modo di lasciarle condurre una vita pregna di devozione se il suo animo anelava esattamente ciò che non avrebbe dovuto né voluto avere.

     
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2 replies since 22/7/2022, 12:32   54 views
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